Immobile all'asta Roma (RM) Via Bruno Bruni, 65, 00189 Roma RM, Italia
Quota pari ad 1/1 del diritto di piena proprietà su appartamento sito in Roma (RM), Via Bruno Bruni n. 65, piano superattico, catastalmente piano quarto, interno 1/B. L’appartamento, realizzato in ambienti aventi originaria destinazione non residenziale e posto sotto il tetto a falde inclinate, per cui risulta privo di sostanziale uniformità volumetrica e con zone di altezza inferiore ad 1,80 m., si compone di ingresso - salone, bagno, camera da letto, cucina e tre terrazzi posti, rispettivamente, il più grande a lato sud, uno meno ampio a lato ovest, cui si accede dal bagno e dalla camera da letto, ed infine il più piccolo, cui si accede dalla cucina. Il tutto per una superficie convenzionale complessiva di mq. 70 circa. L’accesso all’appartamento è consentito da un vano scala con ascensore, quest’ultimo con sbarco al piano sottostante. Confina con vano scala dello stabile, interno 2/B, distacco condominiale, salvo altri e più esatti confini. È identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al Foglio 210, Particella 109, Sub. 22, z.c. 5, categoria A/2, classe 2, consistenza 3,5 vani, superficie catastale totale mq. 70, totale escluse aree scoperte mq. 62, rendita euro 650,74, Via Bruno Bruni n. 65, interno 1/B, piano 4. L’immobile risulta occupato dall’esecutata e dai suoi familiari che vi abitano. Non potrà essere disposta la liberazione prima del decreto di trasferimento. L’edificio di cui l’immobile pignorato fa parte è stato realizzato in virtù di licenza edilizia n. 1818 (protocollo n. 18163/70) rilasciata dal Comune di Roma in data 12/12/1971 e successiva variante n. 218 (protocollo 8185/74) rilasciata in data 1/4/1974. A seguito delle ricerche svolte presso gli Uffici competenti, l’Esperto ha rilevato che l’appartamento è stato realizzato dove, da progetto, erano previsti ambienti aventi destinazione non residenziale (volumi tecnici – lavatoi – stenditoi) con cambio di destinazione d’uso in residenziale effettuato senza titolo edilizio per cui, a seguito di domanda di condono n. 86/000022865/004, è stata rilasciata concessione edilizia in sanatoria n. 302892 in data 25/7/2003. L’Esperto Stimatore ha riscontrato difformità dello stato dei luoghi rispetto all’ultima planimetria presente in catasto, depositata per il rilascio della suindicata concessione in sanatoria, consistenti in: ampliamento del vano bagno mediante demolizione di parete interna e aumento di volume non consentito, dato dallo spostamento della porta finestra di accesso al terrazzo lato ovest; realizzazione di copertura completa del terrazzo lato ovest, con travature in legno lamellare, manto sovrastante impermeabilizzante e chiusura dell’affaccio mediante infisso in pvc, con conseguente sostanziale aumento di cubatura non consentito; realizzazione di una tettoia trasparente in materiale plastico a copertura del terrazzino lato est e parziale chiusura laterale mediante lastra in plastica. Ricadendo l’immobile in zona sottoposta a vincolo paesaggistico “Parco di Veio-Cesano”, l’Esperto ritiene che le difformità rilevate siano insanabili e che si debba procedere al ripristino nello stato quo ante legittimato ed assentito dalla concessione edilizia in sanatoria n. 302892 rilasciata in data 25/7/2003 con SCIA. Per l’immobile non risulta rilasciato certificato di agibilità che dovrà essere richiesto all’esito dei ripristini e delle regolarizzazioni da effettuarsi sull’immobile a totale rischio, carico, cura e spese dell’aggiudicatario. Ogni problematica e/o questione rispetto a tutto quanto sopra evidenziato e meglio rilevato, riportato e descritto nell’elaborato peritale nonché riguardo ad eventuali rapporti, vincoli, oneri, e/o diritti di terzi o comunque connessa o dipendente dalla predetta situazione esistente nonché tutti gli oneri e costi che dovessero derivarne, il conseguimento dei titoli abilitativi, la regolarizzazione e/o le rimozioni con il ripristino nello stato quo ante legittimato e/o assentito nonché le relative variazioni catastali, saranno a totale rischio, carico, cura e spese dell’aggiudicatario, come meglio indicato in perizia. Di tutto quanto sopra e della complessiva situazione esistente, delle criticità, della mancanza di garanzia e dei rischi relativi alla incertezza circa la reale situazione in merito alla regolarità urbanistica, delle condizioni e dello stato del compendio, nonché di quanto necessario per il ripristino e la regolarizzazione urbanistica ed amministrativa, come meglio precisato in perizia, ivi inclusi oneri e spese di ogni genere, che sono ad esclusivo carico e cura dell’aggiudicatario, si è tenuto conto nella determinazione del valore di stima. Non è stato possibile redigere l’APE in considerazione dello stato di fatto ed in assenza della necessaria documentazione. Si segnala Regolamento di Condominio depositato in atti del Notaio Fea di Roma con verbale in data 20/12/1974, rep. N. 590165 registrato a Roma il 3/1/1975 al n. 53 vol. 235. L’immobile risulta occupato dall’esecutato. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.