Abitazione in villino all'asta Roma (RM) VIA Vigne di Colle Mattia, nn. 190 e 192
Quota pari a 1/1 del diritto di piena proprietà su appartamento al piano terra, in villino quadrifamiliare, con annessa corte esterna escl, int 4, sito a Roma, Via Vigne di Colle Mattia, nn. 190 e 192 (zona Fontana Candida), e costituito da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno e camera da letto. La sup est è costituita dal camminamento pavimentato per raggiungere l'unità immob e da un giardino sul quale sono state realizzate due piattaforme di cemento armato. Confina con la corte comune, l'app. int 1, l'app int 3, la particella 502, Via di Costamagna, salvo se altri. Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma (RM) al Foglio 1056, particella 512, sub 10 e 11 graffati, cat. A/7, z.c. 6, classe 4, cons 2,5 vani, sup. cat. mq. 50, rendita cat euro 374,43, piano T, int. 4. Fa parte del compendio immobiliare anche la quota di 1/4 indiviso delle corti comuni distinte al Catasto Fabbricati del Comune di Roma (RM) al foglio 1056, part. 512, sub. 2 e 3, identificate come beni comuni non censibili e destinate a ingresso e spazio di manovra comune. L’immobile non risulta regolare per la legge n. 47/1985. La costruzione non è antecedente al 01.09.1967. Sono presenti vincoli paesistici. Non sono presenti vincoli artistici, storici o alberghieri. Non sono presenti diritti demaniali o usi civici. L’immobile non risulta agibile. L’esperto stimatore dichiara che il villino, nel quale è ubicato l'appartamento, è stato realizzato abusivamente. Ai sensi della Legge n. 326 del 24.11.2003 integrata dalla legge Regionale n. 12 del 8.11.2004, è stata presentata all'USCE in data 20.04.2005 istanza di condono con n. 43548 di protocollo. L'istanza è stata presentata per un edificio residenziale ultimato al rustico prima del 31.03.2003. Nella descrizione, il manufatto era composto da un piano terra con sovrastante solaio di copertura per una superficie utile residenziale di circa 180 mq e un portico di circa 70 mq. La dichiarazione sulla data di ultimazione dei lavori riporta l'anno 2002. L’esperto stimatore ha rilevato che l’aggetto del tetto è stato ampliato con una tettoia che va a completare uno spazio a risega che era stato lasciato vuoto al tempo della costruzione sul lato Sud Est del fabbricato, per la quale non è prevista la possibilità di sanatoria ma solamente la demolizione e il pagamento di sanzioni pecuniarie. Con riferimento alla Relazione Statica in atti, è risultato che la struttura dell'edificio in oggetto non è staticamente idonea e dovranno essere eseguiti interventi di consolidamento sulle travi di copertura mediante la presentazione di una pratica presso il Genio Civile, a carico di tutti e quattro i proprietari del villino. L'area nella quale è ubicato il villino ricade nella zona di PRG Agro Romano - Aree agricole. L’esperto dichiara che, con riferimento all’istanza di condono, è stata presentata anche la dichiarazione urbana e i vincoli nella quale viene riportata la destinazione a Agro Romano (H2) e il vincolo del Piano Territoriale Paesistico 15/11 "Pendici dei Castelli" TP b/5. Pertanto, l’esperto stimatore dichiara che, ai fini del rilascio della concessione edilizia in sanatoria, sarà necessario acquisire il Nulla Osta della Regione Lazio essendo il PTP richiamato parte del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). Con riferimento all’appartamento, non sussiste corrispondenza tra lo stato dei luoghi e la planimetria catastale esistente perchè sono state chiuse due finestre e la porta d'ingresso sul lato del camminamento pedonale ed è stata aperta una finestra e il nuovo ingresso sul lato del giardino. L’esperto stimatore dichiara che è possibile sanare tali difformità catastali mediante la presentazione di una pratica S.C.I.A. Stato di occupazione: occupato dal debitore esecutato e dalla sua famiglia. Non potrà essere disposta la liberazione prima del decreto di trasferimento. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale in atti.