Immobile all'asta Roma (RM) Via Aurelia 1100
Quota pari a 1/1 del diritto di piena proprietà delle seguenti porzioni facenti parte del fabbricato in Roma, Via Aurelia n. 1100: 2) Magazzino e corte esterna ad uso esclusivo posti al piano terra di una palazzina di quattro piani, con accesso da Via Casalvecchio Maglianella n. 19 tramite una doppia rampa di scale esterna, atta a colmare il notevole dislivello tra la pubblica via e il livello in cui è sito l’immobile, e un vialetto condominiale. La consistenza attuale dell’immobile è di 243,20 mq di superficie lorda quanto al magazzino e di 55,69 mq di superficie lorda quanto alla corte. L’immobile risulta allo stato attuale composto da n. 2 appartamenti aventi accesso indipendente, tramite la corte esterna ad uso esclusivo, dal vialetto condominiale. La prima unità a cui si accede provenendo dal vialetto è composta da soggiorno con angolo cottura, bagno e una camera; la seconda unità è composta da ingresso con angolo cottura, soggiorno, bagno e due camere. Le unità non sono completamente ultimate, mancano le porte interne e alcune finiture; gli impianti non sono completati e devono essere collaudati. Lo stato attuale dell’immobile è il risultato di un intervento di ristrutturazione edilizia, realizzato senza titolo, che consiste nella fusione di due immobili (magazzino e appartamento anch’esso in vendita nell’unico lotto), nel cambio di destinazione d’uso del magazzino in abitazione e nel frazionamento delle due unità immobiliari in complessivi n. 6 appartamenti. Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio n. 408, particella 247, sub 592 e sub 596 graffati, zona cens. 6, cat. C/2, classe 4, consistenza 180 mq, superficie catastale 228 mq, rendita € 334,66, Via Aurelia n. 1100, piano T. Confina con terrapieno, appartamento sub 590, vialetto di ingresso sub 581, salvo altri. Il fabbricato di cui le porzioni in vendita sono parte è stato inizialmente edificato in forza di licenza di costruzione e due successive varianti rilasciate dal Comune di Roma in data 18.02.1966, n. 437, 10.05.1968, n. 1060 e 29.11.1968, n. 2732 e, per opere successivamente realizzate è stata presentata domanda di sanatoria in data 30.09.1986 al n. 201222, a seguito della quale è stata rilasciata la Concessione in Sanatoria n. 166390 del 29.03.1999. I suddetti titoli non risultano acquisiti dall’esperto. L’appartamento e il magazzino sono stati realizzati senza titolo edilizio e per essi è stata presentata Domanda di Condono N. 82333 del 25.05.1995. Sono inoltre illegittimi, in quanto realizzati senza titolo, i citati interventi di ristrutturazione edilizia consistiti nella fusione dei due immobili e nel frazionamento in 6 appartamenti. Detti abusi non possono essere sanati. Lo stato dei luoghi è difforme dalle planimetrie catastali in atti e dalla planimetria allegata alla domanda di condono. Non risulta rilasciata la concessione in sanatoria. Manca certificazione di agibilità. Il fabbricato nel quale gli immobili sono ubicati è privo dell’allaccio alla fognatura pubblica e alla rete idrica. Il vialetto condominiale B.C.N.C. contraddistinto con il sub 543 che collega il piano terra con i piani 1, 2 e 3 dell’ed. (elaborato planimetrico del 2006, modificato in sub 557 nell’elaborato planimetrico del 2010), benché oggi risulti assorbito dalla corte indicata con il sub 591 (elaborato planimetrico del2017), costituisce bene di proprietà condominiale dell’intero fabbricato. Rispetto a detto vialetto, restano salvi e impregiudicati i diritti di terzi. Il debitore esecutato utilizza da oltre 20 anni in modo esclusivo gli immobili che compongono il lotto, rinviandosi, quanto al diritto di proprietà sussistente su tali beni alle perizie in atti e al provvedimento del giudice dell’esecuzione del 23.11.2023. Bene occupato dal debitore, in corso di liberazione. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale e nelle perizie integrative depositate in atti. Il decreto di trasferimento potrà essere soggetto a IVA ai sensi del DPR 633/1972.
Quota pari a 1/1 del diritto di piena proprietà delle seguenti porzioni facenti parte del fabbricato in Roma, Via Aurelia n. 1100: 1) Appartamento e corte esterna ad uso esclusivo posti al piano terra di una palazzina di quattro piani, con accesso da Via Casalvecchio Maglianella n. 19 tramite una doppia rampa di scale esterna, atta a colmare il notevole dislivello tra la pubblica via e il livello in cui è sito l’immobile, e un vialetto condominiale. La consistenza attuale dell’immobile è di 251,80 mq di superficie lorda quanto all’appartamento e di 348,00 mq di superficie lorda quanto alla corte. L’immobile risulta allo stato attuale composto da n. 4 appartamenti aventi accesso indipendente, tramite corti esterne ad uso esclusivo, dal vialetto condominiale. Ciascuna delle n. 4 unità è composta da soggiorno con angolo cottura, bagno e una camera; in due di esse è inoltre presente un ripostiglio. Le unità non sono completamente ultimate, mancano le porte interne e alcune finiture; gli impianti presenti (citofonico, telefonico, televisivo, riscaldamento autonomo con caldaia) devono essere completati e certificati. Lo stato attuale dell’immobile è il risultato di un intervento di ristrutturazione edilizia, realizzato senza titolo, che consiste nella fusione di due immobili (appartamento e magazzino anch’esso in vendita nell’unico lotto), nel cambio di destinazione d’uso del magazzino in abitazione e nel frazionamento delle due unità immobiliari in complessivi n. 6 appartamenti. Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio n. 408, particella 247, sub 590 e sub 591 graffati, zona cens. 6, cat. A/2, classe 7, consistenza 11,5 vani, superficie catastale 276 mq, rendita € 2.197,52, Via Aurelia n. 1100, piano T. Confina con appartamento sub 507, magazzino sub 592, vialetto di ingresso sub 582, salvo altri. Identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio n. 408, particella 247, sub 590 e sub 591 graffati, zona cens. 6, cat. A/2, classe 7, consistenza 11,5 vani, superficie catastale 276 mq, rendita € 2.197,52, Via Aurelia n. 1100, piano T. Confina con appartamento sub 507, magazzino sub 592, vialetto di ingresso sub 582, salvo altri. Il fabbricato di cui le porzioni in vendita sono parte è stato inizialmente edificato in forza di licenza di costruzione e due successive varianti rilasciate dal Comune di Roma in data 18.02.1966, n. 437, 10.05.1968, n. 1060 e 29.11.1968, n. 2732 e, per opere successivamente realizzate è stata presentata domanda di sanatoria in data 30.09.1986 al n. 201222, a seguito della quale è stata rilasciata la Concessione in Sanatoria n. 166390 del 29.03.1999. I suddetti titoli non risultano acquisiti dall’esperto. L’appartamento e il magazzino sono stati realizzati senza titolo edilizio e per essi è stata presentata Domanda di Condono N. 82333 del 25.05.1995. Sono inoltre illegittimi, in quanto realizzati senza titolo, i citati interventi di ristrutturazione edilizia consistiti nella fusione dei due immobili e nel frazionamento in 6 appartamenti. Detti abusi non possono essere sanati. Lo stato dei luoghi è difforme dalle planimetrie catastali in atti e dalla planimetria allegata alla domanda di condono. Non risulta rilasciata la concessione in sanatoria. Manca certificazione di agibilità. Il fabbricato nel quale gli immobili sono ubicati è privo dell’allaccio alla fognatura pubblica e alla rete idrica. Il vialetto condominiale B.C.N.C. contraddistinto con il sub 543 che collega il piano terra con i piani 1, 2 e 3 dell’edificio (elaborato planimetrico del 2006, modificato in sub 557 nell’elaborato planimetrico del 2010), benché oggi risulti assorbito dalla corte indicata con il sub 591 (elaborato planimetrico del2017), costituisce bene di proprietà condominiale dell’intero fabbricato. Rispetto a detto vialetto, restano salvi e impregiudicati i diritti di terzi. Il debitore esecutato utilizza da oltre 20 anni in modo esclusivo gli immobili che compongono il lotto, rinviandosi, quanto al diritto di proprietà sussistente su tali beni alle perizie in atti e al provvedimento del giudice dell’esecuzione del 23.11.2023. Bene occupato dal debitore, in corso di liberazione. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale e nelle perizie integrative depositate in atti. Il decreto di trasferimento potrà essere soggetto a IVA ai sensi del DPR 633/1972.